Centoventottesimo giorno della guerra genocida contro Gaza, 11 febbraio 2024
Uomini e donne sfollati da Gaza City: molte case non esistono più sulla mappa
Se andate a Tal al-Hawa, nel quartiere di Rimal e nella piazza dell’Università di Gaza City, troverete enormi buche profonde decine di metri e larghe centinaia di metri. I punti di riferimento agli incroci stradali non sono più chiari.
Naturalmente non è facile immaginarlo, com’è potuto accadere? Per coloro che conoscono l’intersezione dell’industria, precedentemente stretta, ora è diventata un enorme buco. Per quanto riguarda Al-Thalathiini Street, che ricordo permetteva a due macchine di passare una accanto all’altra in entrambe le direzioni, oltre ai marciapiedi a destra e a sinistra, una larghezza della strada che era quindi di circa quaranta metri, dopo il ritiro dell’esercito sionista é diventata larga un centinaio di metri e potrebbe aumentare dopo la rimozione di tutti gli edifici su entrambi i lati. In precedenza, la stessa distruzione era avvenuta nei quartieri Karama e Sudaniya, nelle Torri Fayrouz, nelle Torri dell’Intelligence, su entrambi i lati di Al-Nasr Street e nella Rotatoria della Palestina, e le attrazioni turistiche e gli hotel sono diventati rovine.
La domanda che sorge ora è: se gli sfollati, uomini e donne, otterranno l’approvazione per tornare a Gaza City o nel nord della città, dove risiederanno? Non ci sono più case e la maggior parte delle torri e dei grattacieli pieni di centinaia di appartamenti non esistono più, e quindi migliaia di famiglie non troveranno un alloggio in cui rifugiarsi.
Oggi la sorella della mia amica è andata nella casa dove si erano rifugiati dopo che la loro casa era stata demolita, e poi hanno dovuto andarsene quando l’esercito sionista è tornato nella zona. Sfortunatamente, é tornata terrorizzata dall’entità della massiccia distruzione che aveva colpito i quartieri, e anche terrorizzata dall’entità dei furti avvenuti alle case, o ai resti delle case, per così dire.
Adesso si parla della prevista aggressione sionista contro la città di Rafah, e si pongono molte domande importanti: dove saranno sfollate le persone questa volta? Torneranno nelle aree da cui sono partiti, o l’esercito sionista porterà avanti le sue operazioni militari senza aspettare che le persone migrino? Ciò causerà più martiri e feriti. Oppure saranno sfollati secondo l’accordo che il capo del governo di guerra sionista, Netanyahu, parla di concludere con l’Egitto riguardo all’aggressione contro Rafah? Ma la natura dell’accordo non è ancora stata resa nota, permetterá o meno lo spostamento di persone da Rafah al Sinai?
Oggi, come ogni giorno, viviamo in uno stato di ansia, uno stato di guerra e uno stato di non guerra, entrambi peggiori dell’altro. All’improvviso, dopo esserci sentiti un po’ al sicuro, sentiamo un missile aereo atterrare non lontano, e le nostre gambe tremano per la paura, mentre questo missile si avvicina a noi. Non c’è dubbio che tutti nella Striscia di Gaza vivono nella stessa situazione, poiché nessun posto è ancora sicuro.
Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e aggressione
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…