Voci da Gaza, giorno 33: morire bruciati

Il racconto di Zainab, da Gaza, sotto bombardamenti e aggressioni

Trentatreesimo giorno della guerra a Gaza, 8 novembre 2023

Morire bruciati: il dono di Biden e del mondo europeo libero alla popolazione di Gaza

Riceviamo giorno e notte il dono del mondo libero, bombardamenti con bombe al fosforo bianco, cosicché se le persone non venissero bruciate dalle bombe stesse che cadono su di loro, soffocheranno per i loro fumi tossici, che porteranno in futuro ad altre malattie in caso restino in vita.

Quanto al nuovo messaggio promesso dal sionista Biden, è quello di fornire bombe guidate con maggiore precisione, il che significa che vuole usare Gaza come campo di prova per le sue armi distruttive, sempre sotto il naso e gli occhi dei regimi del mondo arabo e internazionale che sono pienamente d’accordo con lui. Per quanto riguarda alcuni che si oppongono, questo non è altro che fanfara verbale.

La notte scorsa è stata diversa dalle notti precedenti, poiché la morte si avvicinava con ogni missile stordente degli aerei e ogni proiettile di artiglieria. Le nostre palpebre non si sono chiuse per mezz’ora di fila. Con ogni proiettile, io, la mia amica e i suoi figli, ci stringevamo forte gli uni agli altri. Da dietro il vetro vedevamo le bombe luminose e le fiamme che scoppiavano con ogni missile. L’odore del fosforo ci soffocava. Cercavamo di evitare l’odore con pezzi di stoffa bagnata. Speravamo che l’alba spuntasse presto. Ma anche quando è spuntata, i razzi e le granate cadevano come pioggia.

Siamo consapevoli del fatto che la morte è inevitabile. Ma ciò che tutti temono è la morte per combustione con il fosforo bianco, perché i lineamenti della persona scompaiono completamente e non è più possibile riconoscerla.

Per chi non lo sapesse, il fosforo bianco è un composto chimico pericoloso utilizzato nelle armi incendiarie, poiché si accende e brucia spontaneamente a contatto con l’aria. È pericoloso perché: 1) Brucia ad alte temperature a contatto con l’aria fino al consumo del composto 2) Emette fumo e vapori tossici quando brucia 3) Se i pezzi del fosforo bianco acceso entrano in contatto con la pelle o gli indumenti, non possono essere spenti se esposti all’aria e causano ustioni mortali a seconda la velocità della combustione.

Questo fa parte del pericolo con cui conviviamo ogni giorno, oltre al pericolo che gli edifici vengano demoliti e che le persone vengano sepolte sotto di essi e non trovino nessuno che le salvi se sono vive, o che le tiri fuori dalle macerie se sono in pericolo o se sono morte.

In un momento di pausa tra una bomba e l’altra, la mia amica mi ha detto: domani dobbiamo lasciare questo posto prima che penetrino ulteriormente con i loro carri armati e il pericolo si avvicini di più. Gli ho risposto che non volevo discuterne mentre eravamo terrorizzati da quella situazione difficile – questa è anche una delle abitudini che ho acquisito durante questa aggressione, in quanto prima non rispondevo cosi istintivamente.

Al mattino abbiamo ripreso la discussione, le ho detto che non c’era nessun posto dove potessimo andare, poiché l’intera città di Gaza era assediata da nord e sud, da ovest e da est, quindi tutte le persone rimaste sono qui, e noi, come loro, aspettiamo cosa porterà il domani, se saremo nei ricordi di coloro che amiamo oppure se la vita è nel nostro destino vivremo e ci sarà un futuro su questa terra chiamata Gaza.

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