Lettera di Kairos Palestine alla Conferenza episcopale degli Stati Uniti
In merito al documento “Translating Hatred Document: Catholic Edition”
TRASMETTERE ODIO
Noi, Kairos Palestina, movimento di comunità e leader di tutte le Chiese cristiane a Gerusalemme, ci rivolgiamo a voi Vescovi degli Stati Uniti, con profondo dolore e con l’urgenza di comunicarvi le nostre osservazioni in merito al documento del Comitato degli ebrei americani (Ajc) da voi appoggiato.
Il documento esce in un tempo di immensa sofferenza per il nostro popolo. Sono decine di migliaia le persone uccise e impossibili da contare quelle ridotte alla fame e continuamente obbligate a sfollare, in un’aggressione genocida dello stato di Israele che colpisce Gaza e la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est. Tutte queste azioni sono state condannate dalle principali organizzazioni internazionali e israeliane per i diritti umani.
Per la redazione del documento non si è ritenuto utile consultare i cristiani palestinesi, come fossero invisibili e inesistenti le loro vite e i loro pensieri rispetto ad un tema che incide direttamente sulle loro esistenze e comunità.
Il documento non affronta i discorsi d’odio diffusi dagli israeliani, trasformando lo stesso testo in un’altra forma di discorso d’odio verso i palestinesi.
Come discepoli di Gesù siamo chiamati a dire la verità nella giustizia. Gesù stesso ha dichiarato: “Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati” (Matteo 5,6).
Questo documento non descrive come il popolo palestinese lotta per la giustizia e cerca di mettere a tacere le voci che difendono la verità dei fatti. Non riconosce le immense ingiustizie inflitte ai palestinesi e non nomina nemmeno quelle sopportate dalla comunità cristiana autoctona la cui presenza in Terra santa è sull’orlo dell’estinzione.
Kairos Palestina, il più grande movimento ecumenico palestinese cristiano nonviolento, è basato su ‘Kairos, un momento di verità’, storico appello lanciato nel 2009, che ricorda quanto i cristiani siano parte integrante del popolo palestinese. In esso si invoca una pace che ponga fine a tutte le sofferenze in Terra santa, attraverso un lavoro per la giustizia, la speranza e l’amore. Kairos Palestina è stato sottoscritto da tutte le realtà cristiane palestinesi storicamente riconosciute e firmato dai Capi delle tredici Chiese in Gerusalemme.
E’ fondamentale ripetere che le nostre critiche allo stato d’Israele e ai suoi leader non sono in alcun modo rivolte alle comunità ebraiche e all’ebraismo come religione. Lo stato d’Israele e le sue scelte politiche non dovrebbero essere confuse con l’identità ebraica.
Il nostro appello alla responsabilità non può essere visto come un’espressione di antisemitismo. Piuttosto, è una richiesta morale e giusta di pace, sicurezza e dignità, sia per i palestinesi che per gli israeliani.
E l’agire per difendere la propria giustizia non può essere realizzato a scapito di un altro popolo, ma deve garantire la sicurezza e i diritti di tutti.
In questo contesto, l’adozione della dichiarazione di Gerusalemme dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’olocausto (IHRA), riporta una definizione di antisemitismo che è estremamente problematica, in quanto equipara pericolosamente il sionismo con l’ebraismo, anche se migliaia di ebrei in tutto il mondo rifiutano il sionismo come un’ideologia politica.
Qualsiasi considerazione sugli insediamenti, i coloni e la pulizia etnica in Palestina vengono descritte come “categorie false”, fingendo di non conoscere le innumerevoli, schiaccianti accuse documentate da organismi internazionali come Human Rights Watch e Amnesty International.
Molti storici israeliani, e significative figure sioniste come Ze’ev Jabotinsky hanno identificato la resistenza palestinese con l’antisemitismo: questa pericolosa valutazione mina ogni legittima critica alle leggi e alle politiche razziste israeliane.
Noi rifiutiamo categoricamente tutte le forme di antisemitismo e allo stesso modo anche qualsiasi tentativo di utilizzare questa stessa accusa per giustificare l’oppressione e criminalizzare la nostra legittima lotta per il riconoscimento dei diritti umani universali e principalmente il diritto all’autodeterminazione.
Sbalordisce constatare la rappresentazione selettiva della storia, che omette anche solo di nominare le vittime palestinesi nelle guerre di Israele contro il nostro popolo.
Scandalizza inoltre che si ignori totalmente la devastazione attuale di Gaza, dove intere famiglie, le nostre famiglie, sono state uccise, così come stupisce che si dimentichi che anche le chiese che proteggono gli innocenti non siano state risparmiate dai bombardamenti israeliani. Anche Papa Francesco ha condanno questi crimini con chiarezza: “Quanta crudeltà! Bambini mitragliati, scuole e ospedali bombardati.”
L’esistenza dei cristiani di Terra santa è stata completamente dimenticata dalla Conferenza episcopale americana. Facendo questo la USCCB ha procurato profondo dolore all’intera comunità cristiana che lotta per la sua sopravvivenza.
Il documento ignora tutti i diritti inalienabili come quello del popolo palestinese a vivere nella patria ancestrale. In questo modo si offre una giustificazione allo stato d’Israele a compiere ripetutamente sfollamenti forzati.
Vi esortiamo a riconsiderare la vostra posizione perché abbiamo bisogno che la voce della Chiesa si alzi forte per la giustizia nella verità, escludendo narrazioni che nascondono la sofferenza e giustificano l’oppressione. Kairos Palestina, 25 Marzo 2025
[…] dalla “devastazione che si è dispiegata davanti agli occhi del mondo”. ( https://bocchescucite.org/difendere-la-dignita-e-la-presenza-del-popolo-di-gaza/ ) Mai così espliciti e rinunciando…
Grazie per il vostro coraggio Perché ci aiutate a capire. Fate sentire la voce di chi non ha voce e…
Vorrei sapere dove sarà l'incontro a Bologna ore 17, grazie
Parteciperò alla conferenza stampa presso la Fondazione Basso il 19 Mercoledì 19 febbraio. G. Grenga
Riprendo la preghiera di Michel Sabbah: "Signore...riconduci tutti all'umanità, alla giustizia e all'amore."