Palestina,Tayseer racconta il dramma dei bambini in carcere
di Antonietta Chiodo
Era l’estate del 2017 quando conobbi Tayseer Abu Mfreh in West Bank nella Palestina occupata, Tayseer gestisce la direzione comunale e la salvaguardia dei giovani nel villaggio e la loro scolarizzazione. Come la maggior parte degli uomini palestinesi anche lui in passato ha conosciuto il dramma del carcere. Il Progetto della Pace dei Bimbi che portai nella loro comunità fu un successo, uno sviluppo di arte terapia dedito alla rivalutazione delle aspettative e dei pensieri propri, il laboratorio fu possibile anche grazie alla presenza ed alla mediazione del maestro Omar Abu Al Hlwra che rimase stupefatto nel vedere cosa attraverso i disegni trasparì dall’anima di questi ragazzini. La metà di essi purtroppo si trova attualmente in carcere in detenzione amministrativa o accusati per lancio di pietre per cui la legge israeliana si riserva la possibilità di applicare una pena sino a dieci anni di reclusione. Molti fanciulli di Tuqua già all’età di dodici anni possono raccontare l’esperienza dura del carcere israeliano sulla propria pelle, questa intervista oggi nasce per portare alla luce la disperata lotta di questo villaggio, imprigionato tra insediamenti di coloni e due torrette militari di sorveglianza che non permettono loro di condurre una vita pacifica e serena.
I prigionieri nelle carceri israeliane dall’inizio del 2022 sono ad oggi in totale 4.450 di questi circa 200 sono minori, nel corso del 2021 l’esercito israeliano ha arrestato quasi 8.000 palestinesi, inclusi più di 1.300 minori e 184 donne.
Qual’è precisamente il tuo ruolo all’interno di Tuqua?
Sono direttore comunale, mi occupo della tutela delle famiglie ma soprattutto dei ragazzi e della loro protezione, prima e dopo l’esperienza del carcere, con alcuni collaboratori cerchiamo di seguirli durante gli studi e di conseguenza di proteggerli per quanto ci è possibile.
Sei preoccupato per eventuali ritorsioni nei tuoi confronti da parte dei militari israeliani?
No, non sono preoccupato né per me e tanto meno per la mia famiglia, ricopro un ruolo, semplicemente sono pagato come direttore del comune ed eseguo il mio compito.
Quali ritorsioni vengono attuate dal governo israeliano nei confronti delle famiglie dei minori ?
Oltre la violenza dell’ arresto a danno dei bambini, le loro famiglie sono costrette a pagare una multa di circa duemila shekel che convertiti nella vostra moneta europea rappresentano circa 567 euro.
Come fanno queste famiglie a procurarsi il denaro per pagare queste ammende, visto che gli arresti avvengono soventi?
Esistono delle associazioni per nostra fortuna definite “Club dei Detenuti”, all’interno di queste associazioni lavorano avvocati specializzati in diritto minorile pronti a seguire gratuitamente i giovani e le famiglie. Le famiglie prediligono tuttavia di assumere avvocati privati. Tengo a precisare che l’Autorita Nazionale Palestinese (ANP) non sostiene in alcun modo queste realtà, intendo sia economicamente sia psicologicamente. All’interno del villaggio vi è una forte solidarietà e le persone trovano il modo di aiutarsi a vicenda, saldando magari per un amico una parte della somma.
Perchè il villaggio di Tuqua è spesso preso d’assalto da parte dei militari israeliani?
Il villaggio di Tuqua si trova in direzione di Hebron, poco dopo Betlemme, purtroppo è circondato su tre lati da insediamenti di coloni israeliani, ciò comporta un continuo controllo e passaggio di mezzi militari blindati anche nelle strade del villaggio, essendo questa una zona agricola si trovano quindi coinvolte persone che lavorano la terra. Accanto al nostro villaggio inoltre è ubicata la strada che viene spesso utilizzata dai coloni per muoversi in automobile e per raggiungere anche Israele o fare semplicemente delle compere.
Gli scontri con i coloni sono quindi all’ordine del giorno?
Si, il nostro è un villaggio prevalentemente di contadini quindi vi sono scontri continui perché cercano di impossessarsi delle nostre terre, noi le difendiamo come farebbe una qualsiasi altra popolazione al mondo. La nostra terra, i nostri ulivi sono tutto ciò che abbiamo, stiamo nel nostro villaggio e non andiamo negli insediamenti a creare problemi, piuttosto è il contrario, vorrebbero che restassimo inermi alla violenza ma è inconcepibile come pensiero. Quale padre e quale madre non difenderebbe la propria casa ed i bimbi che vi abitano?
La percentuale di arresti a danno di minori mi confermi sia aumentata come dichiarano alcune associazioni moNdiali per i diritti umani?
Assolutamente sì, praticamente il numero dei minori incarcerati senza giusta causa è raddoppiato nell’ultimo anno, inoltre il Mossad è arrivato a minacciare personalmente gli insegnanti all’interno della scuola avvisando loro che l’intenzione sarà quella di arrestare sempre più bambini in futuro.
Sei a conoscenza di altre minacce dirette?
Si, alle famiglie è stato comunicato sempre dai militari che saranno ritirati i permessi ai genitori che hanno possibilità di raggiungere Gerusalemme ( Al-Quds), alcuni di loro utilizzano questi permessi per lavorare o per raggiungere la moschea di Al-Aqsa. Aggiungo che i militari sono arrivati a distribuire volantini in cui vi è scritto che verranno messe in atto multe maggiorate a danno dei minori.
Qualche bambino del tuo villaggio ha mai segnalato abusi da parte dei militari al momento dell’arresto?
I bambini, già spaventati vengono ancora più terrorizzati mettendo in atto veri e propri atteggiamenti che demoliscono la loro psiche. In alcuni casi è accaduto siano stati fatti salire su un blindato in cui vi erano cani addestrati all’attacco. Mi è stato riferito inoltre che durante la loro detenzione i bambini venivano spostati di cella e inseriti in quella di un presunto detenuto palestinese, in realtà si trattava di una spia addestrata dal Mossad. Ciò che mi preoccupa maggiormente è la totale mancanza di sicurezza per il nostro villaggio e i danni psicologici che i bambini porteranno con se crescendo a causa dei continui arresti. Sono però i coloni a preoccuparci ulteriormente, sono vicini di casa estremamente violenti e spesso oltrepassano la strada entrando nel nostro villaggio armati e sparando con il rischio di colpire chiunque.
I ragazzini di Tqua tra i quindici e diciassette anni attualmente in carcere da almeno un anno sono :
Riad Talal Al-Emoure arrestato più volte
Mohammed Mahmoud Abu Mfreh
Qusai Ali Abu Mfreh in carcere da più di 12 mesi
Ahmed Moahmoud Abu Mfreh
Ahmad Sulaiman Abu Mfreh
Talal Abu Mfreh
Bashar Hatem Sabbah
Sannad Al-Emour
Mahmoud Ahmad Abu Mfreh Fratello di Ahmad
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…