Voci da Gaza: giorno 105

Centocinquesimo giorno della guerra genocida contro Gaza, 19 gennaio 2024

La testimonianza di Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e aggressione

Ieri, oggi, domani e i dettagli della nostra vita quotidiana si ripetono ogni mattina

Quando raramente riusciamo a comunicare, amici e parenti mi chiedono: hai cibo e acqua? Come trascorri la tua giornata alla luce di questa aggressione mentre sei sotto questo assedio??

Come faccio ogni giorno dall’inizio di questo genocidio, alle sei del mattino piego il letto, poi provo a contattare mia figlia prima che vada a dormire, data la distanza e il fuso oraria, visto che vive in America. A volte ci riesco e sono felice anche se scambio con lei conversazioni sui dettagli dell’aggressione sionista che sta avvenendo nella Striscia di Gaza, e le racconto dell’assedio e delle sue conseguenze, e sento molte notizie da lei, in particolare sui parenti sfollati verso il sud, e sugli amici e colleghi, poiché comunica con loro e porta loro i miei saluti, e mi racconta delle loro condizioni. Nella maggior parte dei giorni dell’aggressione è stata lei l’anello di congiunzione tra me e loro, soprattutto durante i periodi di interruzione delle comunicazioni. Quanto mi rattrista sentire come loro e le loro famiglie vivono in tende o in centri di accoglienza , soffrendo per la mancanza dei loro bisogni primari.

Quando riesco a captare il segnale wifi, invio a tutti il ​​messaggio mattutino rassicurandoli che siamo ancora al sicuro.

Poi riprendo la giornata preparando la colazione, che include Za’tar (timo) e dukkah, che prepariamo a casa con grano tostato, sommacco, sesamo e altre spezie. A volte abbiamo un po’ di formaggio, che compriamo con molta difficoltà, ovviamente, e a volte lo sostituiamo con due scatolette di fagioli o ceci che abbiamo acquistato in precedenza e prepariamo. Poi aggiungiamo anche della marmellata di fichi, fragole, larang o melassa, se disponibile, insieme a mezza pagnotta di pane per ogni persona e una tazza di tè o caffè, a scelta. Cerchiamo di risparmiare su tutto affinché le quantità disponibili non finiscano e cerchiamo quotidianamente di acquistare ciò che è disponibile nei negozi affinché le nostre scorte alimentari non finiscano.

Durante le telefonate raccontavo a mia figlia di come purifichiamo i chicchi di grano e poi li maciniamo per fare il pane, e di come mentre prima dovevamo comprare un sacco di farina per l’equivalente di cento dollari, poi il suo prezzo é salito a centottanta dollari, e inoltre non si trovava nemmeno a questo prezzo folle, quindi siamo ricorsi all’acquisto del grano e alla sua preparazione in casa per una spesa di centotrenta dollari.

Abbiamo superato anche il problema della mancanza di gas da cucina, abbiamo iniziato ad utilizzare un fornello ad alcool per far bollire l’acqua per fare il bagno oppure per preparare bevande calde, per cucinare alcuni tipi di alimenti che richiedono un periodo di tempo più lungo sul fornello. Abbiamo convertito il fornello elettrico in modo che sia possibile utilizzare il carbone per cuocere il pane e proveremo anche a utilizzare la legna da ardere per lo stesso scopo. Si può dire che quasi tutte le persone hanno fatto ricorso agli stessi metodi per risolvere i problemi di carenza di diversi tipi di carburante.

Allo stesso tempo, i nipoti della mia parente vanno a prendere l’acqua potabile dal veicolo della stazione di filtraggio che distribuisce l’acqua ai quartieri e si riservano un turno per collegare un normale tubo dell’acqua ai barili di casa, richiamando l’attenzione sul fatto che questo è possibile solo nei periodi di relativa calma, ma quando si intensificano i bombardamenti ci impediscono di portare l’acqua.

La mia parente e la mia amica preparano il pranzo, che può consistere in riso in diverse varianti: riso qada con aglio, riso kabsa, riso con spezie maqluba, utilizzando la zucca gialla al posto delle melanzane, che viene tagliata a fette e fritta, oppure riso con mais in scatola con spezie, simili al riso cotto con verdure. A volte cuciniamo anche le lenticchie con la pasta o qualcosa di simile alle lasagne, e talvolta il bulgur, e oggi abbiamo cucinato il maftool Ghazawi.

Per quanto riguarda il pranzo, è diventata consuetudine posticipare fino alle quattro, e ovviamente non è prevista la cena, sostituita solo con una bevanda calda o con qualche biscotto o patatine se disponibile.

Ascoltiamo le notizie in televisione circa tre volte: alle 10:00, alle 15:00 e alle 20:00 per restare al passo con le analisi politiche e militari. Ciò è possibile solo quando il cielo è libero da nuvole e pioggia, in modo che i pannelli solari possano generare elettricità.

Cerchiamo di far passare il tempo con alcuni giochi come domino, carte, scacchi, Uno e altri giochi disponibili. Quasi tutti i giorni racconto ai ragazzi e alle ragazze storie sulla storia del nostro popolo, sulle guerre che abbiamo vissuto noi adulti, storie di famiglia e anche le vecchie storie di mia madre.

Nei dettagli di tutta questa routine quotidiana, cerchiamo di superare la nostra paura del presente e il nostro pensiero sul futuro, e di superare i sentimenti di ansia che ci afferrano, e talvolta siamo completamente incapaci di fare molte cose quando i bombardamenti si intensificano, mentre pensiamo solo a cosa succederebbe se venissimo colpiti da un proiettile e cosa faremmo in quel caso. Siamo di nuovo intrappolati, lasceremo questa casa o ci resteremo? Abbiamo molte domande che ci preoccupano e con cui conviviamo quotidianamente, mentre speriamo che tutta questa odiosa aggressione finisca il prima possibile per poter ritrovare il nostro equilibrio e la nostra vera vita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *