Voci da Gaza: giorno 155

Centocinquantaseiesimo giorno della guerra genocida contro Gaza, 9 marzo 2024

Testimonianza di Zainab Al Ghonaimy, da Gaza sotto bombardamento e aggressione

Dal cuore dell’aggressione sionista contro Gaza City e della distruzione che ha lasciato dietro di sé, è scoppiata la Grande Guerra dei Ratti

Prima del 7 ottobre, Gaza City era bellissima, con strade pulite e asfaltate, una spiaggia di sabbia gialla e Al-Rashid Street dove la gente amava passeggiare mattina e sera. Le case erano affollate di residenti, sia che si trovassero in grattacieli oppure case e ville che variavano architettonicamente a seconda di ogni regione. Ma l’aggressione sionista ha distrutto tutto: case, strade ed edifici, così che Gaza è diventata una città in rovina.

Dopo essere stata invasa dall’esercito israeliano, ora è invasa da un esercito di topi, ratti e donnole che hanno invaso case abbandonate e parzialmente distrutte. Dovunque ci si giri, si vedono donnole e grossi ratti che si sono moltiplicati in maniera spaventosa, a causa dell’accumulo di immondizia nelle strade e del fatto che l’esercito di occupazione impedisce il funzionamento delle auto municipali per raccogliere la spazzatura, sia bombardandole direttamente mentre sono in movimento, sia impedendo l’introduzione di carburante per far funzionare quelle esistenti. I ratti aumentano anche quando le persone si spostano da un luogo all’altro per sfuggire ai bombardamenti e all’improvvisa incursione dell’esercito di occupazione sionista nei quartieri, poiché le persone non sono in grado di chiudere ermeticamente porte e finestre quando lasciano le loro case per evitare la forza dei bombardamenti e la sua distruzione durante il loro spostamento. Così, le loro case, o ciò che ne restava, sono diventati un terreno fertile per topi, ratti e donnole che causano caos nelle case, compresi nei mobili in legno o nei cassetti e negli armadi dei vestiti.

Quando tempo fa una mia amica mi ha detto che la loro casa era infestata dai topi, non immaginavo molto la scena, e anche quando la guardia del palazzo in cui si trova casa mia mi ha detto che davanti alla porta a vetri dell’edificio c’er un gran numero di donnole che aspettano
per cogliere l’opportunità di passare all’interno. Ma sembra che quando una parte del vetro è stata danneggiata, i grandi ratti siano riusciti effettivamente ad entrare nell’edificio. Ho notato personalmente, quando ho visitato l’edificio dieci giorni fa, che i grandi ratti sono entrati nella sede di un’istituzione.

Poi, durante la mia visita al mio appartamento due giorni fa, ho scoperto che i topi avevano rosicchiato parte della porta di legno ed erano entrati in casa, così ho deciso di lanciare una campagna per debellarli con l’aiuto dei nipoti di mia cugina.

Infatti oggi ho iniziato la mia battaglia con i topi, ma sono rimasta sorpresa dal fatto che la faccenda non sia cosi semplice, anzi richieda molto impegno e sono stata costretta, purtroppo, a buttare via una grande borsa in cui tenevo i giocattoli di mia figlia Farah quando era una bambina, perché la donnola si è sistemata lì e ha dato alla luce un’altra donnola, e noi abbiamo cercato di eliminare le altre. Ma nei prossimi giorni dovremo combattere ancora nuove battaglie per porre fine a questo problema.

L’aggressione sionista contro di noi continua sotto varie forme, con i bombardamenti diretti o con l’assedio imposto per impedire cibo, medicine e acqua pulita. Questa volta assume una forma nuova. Dopo aver causato devastazione e distruzione, le sue conseguenze ci colpiscono: malattie, sporcizia nelle strade, distruzione delle infrastrutture e proliferazione di insetti come zanzare, mosche e ora i topi che stanno invadendo le nostre case.

Mi ha rattristato il fatto di essere stata costretta, a causa dei topi, a rinunciare a tante cose di cui non volevo fare a meno perché fanno parte dei ricordi miei e di mia figlia. Ho pensato molto a questa cosa mentre tornavo al mio attuale luogo di residenza, e sono diventata ancora più triste con un nodo alla gola quando ho visto davanti a me gli edifici e le case completamente distrutte e quanti residenti vi si trovavano che non avevano più dove ripararsi, e come li vedi sentirsi ora che tutto ciò che possedevano è crollato e non hanno più nulla, manco un ricordo, o anche un libro mangiato da un topo, o una porta rosicchiata da una donnola.

Ed eccoci qui, con l’aggressione che continua, non sappiamo cosa ci aspetta: se finora siamo stati in grado di sopportare tutto quello che abbiamo passato di terrore e paura, l’avvicinarsi della morte, poi la sopravvivenza, e così via, e poi i topi e la loro sporcizia e distruzione, poi cosa potremo più sopportare?

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