Il racconto di Zainab, da Gaza sotto bombardamenti e aggressioni
Trentaduesimo giorno della guerra a Gaza, 7 novembre 2023

Versiamo carissime lacrime per coloro che sono ancora vivi.
Per la prima volta dall’inizio di questa brutale aggressione contro Gaza, sento il desiderio di piangere. Non ho pianto per i martiri, che sono arrivati a 10.165, perché hanno lasciato questo mondo e si sono riposati, e tutto ciò che speriamo è misericordia per le loro anime. Piuttosto, ciò che mi fa piangere e piangiamo oggi sono i martiri viventi, a causa del sentimento di oppressione e di impotenza che va oltre ogni descrizione.
Siamo dispiaciuti per i feriti, che sono più di 27mila non ricevono le minime cure mediche necessarie per mancanza di capacità e logistica, gli interventi chirurgici vengono addirittura programmati a seconda dei turni e delle priorità, e vengono eseguiti senza nemmeno anestesia. Come potete vedere in tante foto, non ci sono abbastanza letti per tutti i malati, quindi i feriti vengono adagiati a terra.
Ieri una delle sezioni del complesso medico Al Shifa è stata bombardata per la seconda volta, provocando nuovi martiri e feriti. La battaglia contro gli ospedali non è ancora finita e le minacce dell’esercito di occupazione di distruggerli sono ancora in atto.
Stiamo soffocando a causa dei pazienti i cui ospedali hanno smesso di funzionare, in particolare l’ospedale Turco per i malati di tumore, dove una decina di pazienti sono morti a causa della cessazione del servizio medico. Uno dei nostri vicini è morto ieri dopo aver dovuto lasciare l’ospedale, e nel giro di pochi giorni è morto nella zona degli sfollati a causa della mancanza di servizio medico.
Scorrono lacrime care e abbondanti, perché non siamo in grado di fornire assistenza persino alle persone a noi più vicine per l’assedio che ci è stato imposto. Pensiamo e ripensiamo a come possiamo aiutare gli altri, e poi scopriamo che non siamo in grado e non riusciamo nemmeno ad aiutare noi stessi.
Oggi ho provato terrore quando in casa è finito il barile dell’acqua potabile. Che cosa dovremmo fare? Decideremo sicuramente di sterilizzare l’acqua ordinaria facendola bollire, poiché siamo riusciti a ottenerla con difficoltà.
Oggi io e la mia amica abbiamo provato a fare il pane, ci siamo riuscite, ma abbiamo scoperto che non potevamo continuare perché la bombola del gas si sta svuotando rapidamente.
Non importa quanto cerchiamo di svoltare a destra o a sinistra, scopriamo che dobbiamo adattarci quotidianamente, ancora una volta, alla cultura della vita alla luce di questa brutale aggressione israeliana, come ci siamo abituati ormai da un mese intero, sperando che questa crisi finirà in modo che possiamo sopravvivere, stare bene e con dignità.
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…