Israele blocca (ancora) la delegazione del Parlamento Ue per la Palestina: non può entrare nel Paese

Articolo pubblicato originariamente su Eunews

La delegazione dovrebbe partire per una missione nei territori occupati la prossima settimana, ma per la seconda volta Tel Aviv nega l’ingresso al suo Presidente Manu Pineda. Chiesta riunione urgente con Metsola per prendere misure contro Israele

di Simone De La Feld

Manu Pineda, presidente della delegazione Ue per le relazioni con la Palestina (Dpal), non è il benvenuto in Israele. Per la seconda volta il Ministero degli Esteri di Tel Aviv ha notificato all’eurodeputato della Sinistra europea il divieto di ingresso nel Paese, a una settimana dalla missione che la delegazione dovrebbe condurre in Palestina.

Pineda
Manu Pineda

“Una decisione unilaterale e inaccettabile”, ha commentato da Strasburgo Pineda, che dopo aver preso conoscenza della misura nei suoi confronti ha chiesto una riunione d’urgenza con la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola. L’eurodeputato spagnolo le chiederà “di prendere misure di reciprocità contro Israele”, ovvero il “divieto di ingresso al Parlamento Ue a rappresentanti e diplomatici israeliani”. La situazione è delicata, perché Tel Aviv è un partner privilegiato di Bruxelles, che riceve ingenti risorse dall’Unione e partecipa a numerosi programmi europei. Nonostante questo, da 13 anni la delegazione Dpal non riesce a visitare la Striscia di Gaza e i territori occupati.

Nel maggio 2022 l’Eurocamera aveva sospeso la missione della delegazione a causa del veto imposto già allora a Pineda, ma questa volta potrebbe andare diversamente: “Dobbiamo assolutamente mantenere la missione, frutto di un anno di lavoro con l’ambasciata dell’Ue a Gerusalemme”, ha dichiarato ancora il presidente della delegazione, sottolineando che “la presenza in Palestina, in un momento che vede in Israele il governo più estremista degli ultimi anni, è indispensabile”.

Rosa D’Amato

Lo scopo della missione, ha spiegato a Eunews Rosa D’Amato, eurodeputata dei Verdi/Ale e membro della delegazione Dpal, “è perfettamente in linea con le prerogative di questa istituzione e con quanto già avviene negli altri paesi”: appurare il trattamento della popolazione palestinese da parte delle autorità israeliane, incontrare attori della società civile e monitorare la situazione umanitaria nei territori occupati. Dopotutto anche la Relatrice speciale delle Nazioni Unite, Francesca Albaneseha definito come “ostinata e continua” la violazione da parte di Israele del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese. E l’Unione europea stessa ha più volte richiamato le autorità israeliane sulle politiche di colonizzazione del territorio palestinese, come ribadito poco meno di un mese fa dall’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Josep Borrell, nell’ultimo incontro con il primo ministro palestineseMohammad Shtayyeh.

Dopo le svariate denunce della delegazione per le relazioni con la Palestina sull’ostruzionismo israeliano, secondo D’Amato è arrivato il momento di “una presa di posizione forte”, se Metsola “ha a cuore l’immagine del Parlamento europeo”. Per il momento Manu Pineda dovrà accontentarsi di una riunione con il capo di gabinetto della Presidente, ma si è detto “fiducioso che Metsola trovi spazio nella sua agenda per riunirsi con la delegazione”.

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