Non arrendersi alla barbarie – il Venerdì Santo della Terra Santa 2025

NON ARRENDERSI ALLA BARBARIE

Il Venerdì Santo della Terra santa 2025

Una proposta elaborata da KAIROS ITALIA e dalla Campagna Ponti e non muri di Pax Christi

DA SECOLI IN TUTTO IL MONDO E’ STATO SCELTO IL VENERDI’ SANTO per esprimere la comunione che lega tutti i battezzati alle comunità cristiane di Terra santa, in particolare attraverso il gesto di concreta solidarietà della “Colletta per la terra santa”. Soprattutto per l’occupazione militare e la colonizzazione di queste terre la scelta di questo giorno è estremamente significativa e attuale, come ci ricordava il patriarca emerito di Gerusalemme lo scorso Venerdì Santo: “Siamo ancora qui, rimasti qui, dopo mesi di passione e di guerra, Signore. Come inchiodati a questo Venerdi Santo che irrora di sangue come mai nella storia, la nostra terra. La Palestina è il Getsemani per tutti noi palestinesi. Tutto è diventato luogo di morte: le case e le chiese, le scuole e le strade. Perfino gli ospedali, luoghi protetti dal diritto internazionale, rifugi di guarigione, vengono occupati, bombardati, distrutti. Come carne da macello hanno ucciso ormai più di 30.000 palestinesi e gli sfollati non si possono contare, certamente due milioni e quanti piccoli vengono massacrati sotto gli occhi dei loro genitori o sono rimasti sotto le macerie”. (Michel Sabbah, patriarca emerito di Gerusalemme, Venerdì santo 2024).

COME SPERARE NELLA RESURREZIONE? «È molto difficile parlare di speranza” –ha detto il card. Pizzaballa nel suo Messaggio per la Settimana santa 2025- “ed è ancor più difficile in Terra Santa con tante distruzioni e paura. Però, se alziamo lo sguardo, tantissime persone danno la vita e non si arrendono alla barbarie» (Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, 1 Aprile 2025).

ANCHE NOI, ALLORA, NON ARRENDIAMOCI ALLA FOLLIA E ALLA CRUDELTA’ che hanno ridotto in macerie l’intera Striscia di Gaza e con tutti i Capi delle Chiese di Terra santa, “In mezzo a questa angoscia, denunciamo lo sfollamento di massa, un’ingiustizia che colpisce il cuore stesso della dignità umana. Non ci sia alcuna giustificazione per lo sradicamento di un popolo che ha già sofferto oltre misura, di fronte alla devastazione che si è dispiegata davanti agli occhi del mondo”. (Capi delle Chiese di Gerusalemme. 15 Febbraio 2025)

PROPONIAMO CHE IL 18 APRILE, OGNI COMUNITA’ si unisca ai palestinesi cristiani della Terra santa con questa supplica che è stata composta per questa iniziativa di comunione dal patriarca emerito di Gerusalemme Michel Sabbah, in questo lungo, dolorosissimo, sanguinoso, intriso di oppressione e morte, Venerdì Santo 2025:

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IL CALVARIO DI GERUSALEMME

Signore, mai è stata così dolorosa la via e così pesante la croce di questo interminabile Venerdì Santo della Palestina. Al Santo Sepolcro, quando saliamo i gradini del Calvario in attesa del ritorno dei pellegrini, ci sembra di scendere nella “fossa della morte” che è ormai tutta la nostra terra, da Gaza alla Cisgiordania.

Migliaia di morti e migliaia di feriti, città e villaggi distrutti. Hanno seminato la morte ovunque, carri armati, soldati e coloni occupano tutta la terra di Palestina. Ma nonostante tutto non ce ne andremo e continuiamo ad invocare Dio con i salmi del Venerdì santo, continuiamo a sperare nel Signore che può tirarci fuori dalla fossa della morte (Salmo 40, 2-3).

Proprio qui, a Gerusalemme, Dio ha affrontato il rifiuto degli uomini e sopportato il male che sempre si abbatte sull’innocente. Il Figlio di Dio ha abitato questa città per redimere il mondo intero dalla morte e su di essa ha pianto e pregato: “Se tu avessi compreso quello che porta alla pace!” (Luca 19,42).

La Via crucis quest’anno ci faccia attraversare la Città Santa dove regna il peccato della guerra e tutta la Terra santa dove i grandi della terra sanno solo seminare violenza e paura.

Camminiamo con te sulle strade divelte dai bulldozer a Jenin e Tulkarem, portando la croce di un popolo oppresso e dimenticato dalla giustizia degli uomini.

Camminiamo con te tra le macerie degli ospedali attaccati e distrutti, con chi cerca ancora di soccorrere e salvare, portando la croce troppo pesante di Gaza.

Camminiamo con te tra il popolo degli sfollati costretti per l’ennesima volta a lasciare casa o tende, portando la croce di tutti i sopravvissuti al massacro della Striscia.

Camminiamo e restiamo bloccati con te, Signore, per ore ai check-point in Cisgiordania, che isolano le nostre città, portando la croce di un popolo crocifisso.

Solo in te noi crediamo, o Dio: tu ha vinto la morte e hai ridato vita e speranza al mondo. Raccogli il grido di coloro che soffrono e liberaci dalla fossa della morte.

Signore Gesù, che assisti alla follia e alla crudeltà dell’uomo, converti i cuori di tutti all’umanità e salva la Terra santa e il mondo intero dal flagello della guerra. Amen

Michel Sabbah, patriarca emerito di Gerusalemme, per il Venerdì santo 2025

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