Articolo pubblicato originariamente su Al Monitor e tradotto dall’inglese dalla redazione di Bocche Scucite
Gli Stati Uniti hanno dichiarato di aver fatto pressione sulle Nazioni Unite affinché non aggiornino una lista nera di aziende che fanno affari negli insediamenti israeliani, nonostante Washington abbia chiesto all’alleato di fermare l’espansione nei territori palestinesi occupati.
Dimostranti palestinesi si riparano durante gli scontri con i soldati israeliani a seguito di una protesta contro l’esproprio di terre palestinesi da parte di Israele nel villaggio di Kfar Qaddum, nella Cisgiordania occupata, vicino all’insediamento ebraico di Kedumim – Zain Jaafar
Il Dipartimento di Stato ha confermato di aver contattato l’ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite per esprimere le proprie preoccupazioni sulla lista, la cui prima pubblicazione nel 2020 ha fatto infuriare Israele.
Gli Stati Uniti “continuano a opporsi a qualsiasi lavoro di aggiornamento” e hanno sollevato le loro preoccupazioni “direttamente con l’Ufficio dell’Alto Commissario” per i diritti, ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Vedant Patel.
“Il nostro punto di vista è che questo database serva solo a rafforzare un pregiudizio anti-israeliano che troppo spesso trova spazio nelle sedi delle Nazioni Unite”, ha dichiarato.
“Inoltre, questo database rappresenta una vera e propria minaccia per le aziende che operano o che stanno pensando di operare nella regione”.
La pubblicazione iniziale – che elencava aziende statunitensi tra cui Airbnb, Expedia e TripAdvisor – era stata denunciata dall’allora amministrazione di Donald Trump, che aveva ribaltato l’opposizione di lunga data degli Stati Uniti agli insediamenti in Cisgiordania.
Il Segretario di Stato Antony Blinken, in un discorso tenuto domenica, ha avvertito il nuovo governo di destra di Benjamin Netanyahu che gli Stati Uniti si sarebbero opposti all’espansione degli insediamenti e a qualsiasi tentativo di annessione della Cisgiordania.
Axios, citando fonti israeliane, ha affermato che il nuovo capo delle Nazioni Unite per i diritti, Volker Turk, dovrà scegliere se aggiornare o meno la lista e potrebbe farlo senza annunciarlo.
Il rapporto delle Nazioni Unite arriva in risposta a una risoluzione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite del 2016 che chiedeva un “database per tutte le imprese impegnate in attività specifiche legate agli insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati”.
Dopo la pubblicazione dell’elenco, Airbnb ha dichiarato che avrebbe smesso di fare pubblicità negli insediamenti, ma ha fatto marcia indietro dopo una reazione negli Stati Uniti e in Israele.
In Norvegia, l’elenco ha indotto il fondo a scaricare le aziende coinvolte negli insediamenti, citando la preoccupazione per le violazioni dei diritti umani.
Faccio mia la Preghiera del patriarca di Gerusalemme, sperando che le sue parole vengano ascoltate e accolte.
Senza parole. Siamo tutti responsabili....se c'è ne laviamo le mani....complici!
Signore Padre d'amore, ti prego ascolta il grido di dolore di tutte queste anime innocenti che stamno pagando con la…
Una preghiera
Mi è insopportabile la morte di un solo bambino, di una sola donna, di un solo uomo, tanto più se…