I Medici per i Diritti Umani in Israele

Di Paola Caridi

Ai troll, ai quasi-troll, ai tetragoni e ciechi sostenitori del genocidio in corso a Gaza, agli utili idioti che mai sono stati né a Gaza e neanche nelle più accessibili (?) parti della Palestina, e molti di loro neanche in Israele, sono abbastanza sicura che non conosciate il lavoro che i “medici per i diritti umani”, medici israeliani, fanno da decenni, cercando di dare ai palestinesi quello che la potenza occupante (Israele) non ha mai dato: i loro diritti, compreso il diritto alla salute.

Ricordo ancora le ore trascorse con Ruchama Marton, medica, a capo dell’associazione. “Non ti preoccupare, siamo sempre gli stessi, mille, al massimo duemila persone”. Si riferiva agli israeliani contro l’occupazione, per una pace giusta, non certo per una normalizzazione. Me lo disse circa 20 anni fa, e Netanyahu non era ancora al potere: dal che si comprende, ancora di più, che il problema non è (solo) Netanyahu, ma una società che ha introiettato l’occupazione, i non-diritti degli occupati (i palestinesi) come pilastro della propria storia nazionale e istituzionale.

I Medici per i Diritti Umani-Israele sono la conferma che tutto non è cominciato il 7 ottobre, anche se il 7 ottobre è una cesura. Le pratiche di disumanizzazione sono in corso da decenni nei confronti di bambini e adulti palestinesi. Dal 1948 al 6 ottobre 2023 i palestinesi (e arabi) uccisi dagli israeliani sono stati centomila. Dati dell’ufficio centrale di statistica dell’Anp, proprio quell’autorità nazionale palestinesi a cui noi (UE, USA, il mondo…) abbiamo dato tanti di quei soldi necessari a perpetuare l’occupazione della Palestina. Altri quasi 50 mila sono stati uccisi, massacrati, smembrati, polverizzati dalle forze armate israeliane dal 7 ottobre 2023. Cifra al ribasso, e forse da raddoppiare (anche se il famoso articolo di Lancet addirittura la triplica) perché da molti mesi è impossibile definire il numero effettivo della vittime del genocidio: il sistema sanitario di Gaza è stato distrutto da Israele in questi quasi 15 mesi.

I Medici per i diritti umani-Israele tentano anche oggi di difendere i loro colleghi palestinesi a Gaza. Compresi i colleghi dell’ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza. Facendo, certo, ciò che è possibile fare in un sistema istituzionale (Israele) che è sostegno nei fatti a pulizia etnica, genocidio, così come era sostegno (la corte suprema israeliana) alla perpetuazione sine die dell’occupazione.

https://www.phr.org.il/en

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